Lilith è una figura presente nelle antiche religioni mesopotamiche e nella prima religione ebraica, che
potrebbe averla conosciuta dai babilonesi, o traslata dalla divinità femminile sumerica Ninlil, che significa “Signora dell’Aria”. Spesso vista come demone
associato alla tempesta, per gli antichi ebrei Lilith era la moglie di Adamo. Lilith rappresenta, dunque, un archetipo estremamente potente, puro centro
di energia della società matriarcale, che adora la Dea Madre, e incarna la donna che sceglie di
essere se stessa, qualunque sia il prezzo da pagare. Alla fine dell’Ottocento, con la crescente
presa di consapevolezza delle donne, la figura di Lilith diventa il simbolo del potere
femminile scevro da qualsiasi assoggettamento, il ritorno alla Grande Madre. «She gonna take
you thru the tunnel of night /Lilywhite lilith, / She gonna lead you right » cantano i Genesis nel concept album, The Lamb Lies Down on Broadway trasfigurando la ribelle Lilith
nell’angelo della Luce alla fine del tunnel. Ancora un Urphanomen: Lilith, “madre” dell’umanità.